Secondo quanto si tramanda, furono una confraternita di Monaci esistita a Torino nel XVI secolo a creare quella che, in origine, era una bevanda depurativa ottenuta da piante, erbe, frutti e radici. La ricetta originale venne ritrovata negli archivi dell’Antica Officina Farmaceutica San Simone all’inizio degli anni ’50: non parliamo dell’amaro attuale, ma di una bevanda a uso prettamente farmaceutico. Oggi si produce mantenendo invariati i fornitori e i modi di lavorazione, il ciclo di produzione dell’amaro avviene praticamente tutto nel territorio torinese. Dall’imbottigliamento alla macerazione delle erbe, passando per la ricerca di quest’ultime: le erbe e le piante sono 34 e provengono prevalentemente dal Piemonte.
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